Il mostro dagli occhi verdi di Cristina Argenio - Blog tour: Tappa Il mondo delle fanfiction e il genere What if


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Oggi il blog partecipa al Blog Tour dedicato a Il mostro degli Occhi Verdi di Cristina Argenio. 

Nella mia tappa vi parlerò del meraviglioso mondo delle fanfiction e in particolare delle storie di genere What if.. 

L'immagine presente sulla cover del libro non lascia dubbi: l'argomento del romanzo è la nostra Lady Oscar.  Avreste desiderato per lei e per André un finale diverso e più lieto, vero?

Vi lascio la trama de Il mostro dagli occhi verdi. 

Vi ricordate Oscar Francois de Jarjayes e André Grandier, e la loro tragica fine dopo che avevano appena iniziato la loro storia d'amore? Ebbene, ecco a voi una riscrittura degli ultimi capitoli della storia, che permetterà a tutti gli appassionati di questo famosissimo anime di "rifarsi la bocca" dopo l'amaro lasciato dal finale originale, e che persiste ancora a distanza di decenni.  Una scrittura agile e intrigante, interessante, piccante e decisamente adulta per adulti. Il finale alternativo per Oscar e André che tutti gli appassionati avrebbero voluto, e che ora possiamo finalmente leggere. 



 

Bibliografia 

Che cos'è una fanfiction di Stefano Calabrese e Valentina Conti - Carrocci editore - Bussole

Lady dal fiocco blu? Cinquant'anni con Oscar di Silvia Stucchi - Graphe.it editore

Il mostro dagli occhi verdi è la chiara dimostrazione di come Lady Oscar sia entrata nell’immaginario comune e nel cuore di moltissimi fan che non l’hanno mai dimenticata e che ancora oggi ne rievocano le avventure preservandone il mito, e che si fondono anche con coloro, che, invece, scoprono solo oggi le avventure narrate ne Le rose di Versailles (Titolo originale giapponese: Berusaiyu no bara) di Riyoko Ikeda. Il manga e l’anime hanno catturato il cuore di tutti noi, in particolare quest’ultimo che andò in onda per la prima volta in Italia dal 1 marzo al 19 aprile del 1982 su Italia 1.  Nonostante in Giappone (dove era stato trasmesso dall’ottobre del 1979 al settembre del 1980) non si fosse rivelato un grande successo, sin da subito in Italia acquistò un ruolo preponderante come fenomeno di costume che diede vita a un vero e proprio merchandising che ancora oggi è vivo e sempre più variegato. A partire dall’autunno del 1982 sul settimanale dedicato a Candy Candy, edito dall’editore Fabbri, fu presente un allegato periodico su  Lady Oscar. Anche il Corriere dei Piccoli decise di fare lo stesso. Si crearono concorsi a premi che permisero ai lettori di vincere una telefonata con la doppiatrice di Oscar, ovvero Cinzia De Carolis. Uscirono  anche numerosi Gadget tra cui un album di figurine e un diario per la scuola e diversi libri, editi sempre dall’editore Fabbri (Il romanzo di Lady Oscar e Il ritorno di Lady Oscar di  Marina Migliavacca, Lady Oscar, La principessa e il capitano di Laura Mezzofanti). Ancora oggi il mito di Oscar è vivo più che mai, grazie ai gruppi e alle pagine facebook dedicate all’opera della Ikeda, ai saggi e ai libri sull’eroina e ai gadget realizzati e messi in vendita dai fan. Io stessa, qualche settimana fa, in visita al Mercatino Giapponese, sono rimasta catturata dall’enorme quantità di magliette, calamite, borse, spillette, cuscini con i meravigliosi disegni della protagonista de Le Rose di Versailles. Attualmente, in occasione dei quarantacinque anni di Lady Oscar è possibile assistere a una mostra a lei intitolata a Milano.  Numerose inoltre sono le fanfiction che sono state scritte sulla nostra Oscar, volte a modificare e approfondire la sua storia, tragica e romantica. Mentre scrivo sono 2464 le fanfiction su di lei che è possibile leggere sulla piattaforma Efp fanfiction e dimostrano quanto il fandom di Lady Oscar sia particolarmente attivo e produttivo. 



Le fanfiction sono l’argomento che tratterò, perché strettamente legate a Il mostro dagli occhi verdi. Ma non posso parlarne senza prima accennare al fandom, perché la fanfiction va di pari passo con la nascita e lo sviluppo delle comunità di fan che, spinte dalla passione e dalla convinzione di avere gli stessi diritti dell’autore, intervengono (soprattutto dopo la nascita del web) su testi a volte già conclusi, attraverso la scrittura (fanfiction), il disegno (le fanart) oppure i giochi di ruolo e molto altro. Ma che cosa è un fandom? Questo neologismo nasce dall’unione del termine fan (da fanatic) con il suffisso dom ovvero “luogo popolato da” o “luogo dedicato a” e si riferisce all’insieme di persone che sono unite da una medesima passione che può essere relativa a un fenomeno, a un oggetto, a un personaggio o a un prodotto culturale. Al suo interno si inseriscono anche tutti i comportamenti e le produzioni che derivano dall’appartenenza a questo gruppo, e le relazioni al suo interno si basano su dei valori veicolati dal comune oggetto di culto. 

Uno dei primi fandom, formatosi intorno alla metà del XIX sec, era dedicato alla figura di Jane Austen. I suoi membri erano chiamati Janeites e nei loro incontri si occupavano di organizzare balli a tema, giochi di società o veri e propri pellegrinaggi nei luoghi che l’autrice aveva visitato in vita. Anche intorno alle avventure di Sherlock Holmes, il personaggio creato da Doyle, si era creato un fandom che, a seguito della morte di Holmes decisa dall’autore, scatenò l’inferno. Nei giornali uscirono i necrologi dedicati a Sherlock, ci furono marce di fan per le strade di Londra e i lettori iniziarono a chiedere a Doyle di far risorgere il loro eroe, cosa che fu costretto a fare, pubblicando altri due romanzi. 

Da sempre le origini del fandom furono legate alla fantascienza e alla science fiction. La vera svolta in tal senso ci fu a partire dal 1966 con Star Trek e tutte le serie e i film ad esso collegati. I fandom, inizialmente composti solo da uomini, videro crescere progressivamente il numero dei membri di genere femminile che divennero pian piano predominanti. Anche le fanfiction sono per lo più scritte da donne. 

Fondamentali, però, per lo sviluppo del fandom furono gli ultimi venti anni del ‘900, quando grazie allo sviluppo del web divenne possibile scrivere fanfiction in formato digitale. In quegli anni intorno ai telefilm Buffy e X Files si crearono le prime grandi comunità di fan, i cui membri potevano interagire anche rassicurati dall’anonimato. Dalla seconda metà degli anni ‘90, sorsero anche i forum, i siti web, le newsletter e i newsgroup che resero più facile creare delle comunità virtuali di fan che si svilupparono intorno alle più svariate passioni. Si formarono quelli legati ai film, ai manga, anime, fumetti, serie animate e romanzi sempre più lontani dall’ambito della fantascienza. Due fandom che meritano di essere menzionati per la loro grandezza e importanza sono quelli di Harry Potter e di Twilight. Nei fandom, come abbiamo già avuto modo di accennare, è notevole la produzione di fanfiction. Con questo termine ci si riferisce all’insieme delle produzioni narrative realizzate dai fan di un’opera letteraria, cinematografica, televisiva o di qualsiasi altro genere, prendendo ispirazione e spunto non solo dai personaggi e da storie di un lavoro originale, ma anche da personaggi famosi realmente esistiti. Un esempio tra tutti gli One direction. Proprio dalla stesura di una fanfiction su Harry Styles, sulla piattaforma Wattpad nacque After, ovvero la serie di romanzi che portò al successo la scrittrice Anna Todd. Ma che cosa caratterizza davvero una fanfiction? 

Francesca Coppa, nel suo saggio, individua ben 7 punti che servono per definire le caratteristiche principali di una fanfiction

. La fanfiction è un prodotto creato senza scopo di lucro e al di fuori del mercato editoriale. Quindi il termine fan sembrerebbe definire qualcosa che è fatto con amore, ma che non è legato ad alcuna retribuzione. 

. La fanfiction si occupa di modificare le storie di altri. Ci si può concentrare su personaggi che non hanno potuto avere il giusto approfondimento nella versione originale dell’autore, creando per loro un blackground.  

.Le fanfiction inoltre si legano strettamente al copyright e alla proprietà intellettuale, un concetto che diventa sempre più ampio e non legato ai singoli autori ma anche alle aziende televisive, cinematografiche e ai grandi gruppi industriali come Amazon Prime, Netflix o Apple. 

Per i fan però non sono solo i produttori ad avere dei diritti, ma anche i fruitori, ovvero gli spettatori e i lettori che sono liberi di scrivere di nuovo.

.Se la fanfiction è scritta all’interno di una comunità di fan, sottoscrive alle regole della stessa e quindi, in un certo senso, benché sia priva di scopo di lucro, è comunque vista e sentita da chi la scrive come una sorta di dono e quindi deve sottostare ai desideri e agli interessi della comunità di appartenenza. 

. Le fanfiction sono gratuite ma questo non significa che non abbiano valore e questo dimostra l’importanza della Gift economy (l’economia del dono) che è alla base di queste produzioni. Sono certamente create per essere fruite gratuitamente, ma lo sviluppo dei fandom e la loro notorietà non ha solo attirato nuovi membri ma anche l’interesse di molte imprese che vogliono trarne dei profitti. Basta pensare come i testi scritti dai fan siano stati la base per grandi piattaforme di successo come Wattpad e Kindle Worlds di Amazon. 

.  hanno una natura speculativa verso un un mondo o un personaggio. Questo aspetto si lega a una particolare genere di fanfiction, ovvero il What if, di cui mi occuperò nello specifico perché strettamente legato a Il mostro dagli occhi verdi. Si tratta di quelle produzioni letterarie dei fan che alterano e modificano un evento o un elemento della trama originale creando dei cambiamenti sostanziali anche nel seguito della storia. Queste sono le fanfiction più legate alla science fiction, ma  nell'ambito della fantascienza, ricorda la studiosa Mary Ellen Curtin, la domanda che ci si poneva era legata al mondo (che cosa accadrebbe se il mondo fosse diverso?) Nel caso delle fanfiction, invece, si tratta per lo più di una trasformazione legata all’identità dei personaggi. Quindi ci si pone spesso, quando si vuole creare una nuova storia, il seguente quesito: che cosa accadrebbe se quel determinato personaggio appartenesse a un diversa classe sociale, oppure etnia o specie. Oppure se svolgesse una diversa professione. Rientrano in questo ambito per esempio, gli esempi forniti dal saggio Che cos’è una fanfiction (scritto da ) ; E se Draco Malfoy si innamorasse di Hanry? E se Hermione combattesse per Voldemort? E se Voldemort si pentisse dell’orrore di cui è capace? E se…

Tutto questo si collega alla perfezione con il lavoro svolto da Cristina Argenio nel suo Il mostro dagli occhi verdi. 


I fan di Lady Oscar appartengono a generazioni diverse, ma sono uniti non solo dal grande amore per le storie della loro eroina, ma anche dall’impossibilità di accettare quella che ai loro occhi (ai nostri occhi) appare come una tragedia insensata, ovvero la morte di André che precede quella della stessa Oscar.  La storia narrata ne Le rose di Versailles è soprattutto d’amore, un amore, quello di André durato più di venti anni e senza essere mai dichiarato. Quando finalmente può vivere il suo amore con la donna che ama e che ha sempre protetto, il destino crudele ci mette lo zampino e André perde la vita. Questo mancato lieto fine ha talmente colpito il fandom da creare una forte produzione di fanfiction riconducibili al What if. Se ne possono trovare molte anche all’interno del sito Efp. Sono storie nelle quali, grazie a dei cambiamenti all’interno della trama, André e Oscar riescono a sopravvivere alla Rivoluzione e a vivere felicemente il loro amore. 

Questo è il lavoro che Cristina Argenio svolge piuttosto bene ne Il mostro dagli occhi verdi. L’autrice si pone, a mio avviso le seguenti domande. E se Oscar si fosse resa conto dei propri sentimenti e si fosse dichiarata ad André prima, in modo da poter vivere con lui molti momenti romantici e appassionati e non una sola notte? 

E se Oscar e André fossero riusciti a sopravvivere alla Presa della Bastiglia e a costruirsi un futuro fuori dalla loro amata Francia, dove Oscar avrebbe potuto  vivere come una donna? 

Insomma ne Il mostro dagli occhi verdi finalmente Oscar e Andre possono avere quel finale che il fandom ha sempre desiderato per loro. 

Prima di concludere vorrei accennare ad altri generi e tipologie di fanfiction. 

Non sarà una catalogazione completa, però. 


. In base alla lunghezza 

drabble: storie composte dalle 90 alle 110 parole 

flashfic: dalle 111 alle 500 parole 

One shot: un solo capitolo che va dalle 500 parole in su

songfiction: un sottogenere delle one shot in cui la storia viene ispirata dal testo di una canzone. 


. quanto è stato modificato il canon originale 


AU: alternative (alternate universe) storia che utilizza i personaggi originali dell’opera inserendoli in un contesto completamente diverso. 

Canon: il materiale e l’intreccio forniti dall’autore dell’opera in maniera ufficiale non vengono modificati in alcun modo. 

Crossover: i personaggi di opere diverse vengono mixati in un’unica trama. 

Missing moments: All’interno della trama originale vengono inseriti dei momenti (delle scene) che in realtà nell’opera originale non sono mai state narrate. 


. Relative alla morfologia 

Storie con happy /bad ending 

Oppure ci sono le raccolte, ovvero un insieme di storie che non hanno una trama unitaria, ma presentano un’unità tematica o da altre tipologie di collegamento. 


. Presenza di relazioni sentimentali o di rapporti sessuali. 

Het: ci sono rapporti eterosessuali. 

Lemon: ci sono ampie descrizioni di rapporti sessuali

Lime: Sono presenti momenti erotici che non sfociano in un atto sessuale. 


. Criticità dei contenuti 

Dark: sono presenti scene particolarmente cupe e violente 

angst: vi è una sorta di crisi interiore di un personaggio.

death: viene narrata la morte di un personaggio rilevante. 








Commenti

  1. Bellissimo articolo, Silvietta. Hai spiegato in maniera ottima l'argomento. Io sono stata scrittrice di Fanfiction per anni e so di cosa parli. È un bel mondo e aiuta noi del fandom ad avere soddisfazioni.

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