Il regno dei Dannati di Kerri Maniscalco - Recensione: Review Party

 

Oggi il blog partecipa al Review Party de Il regno dei dannati di Kerri Maniscalco. 

Ringrazio la Mondandori per la copia digitale in omaggio.




Desiderosa di vendicare la morte dell'amatissima gemella, Emilia ha venduto l'anima per diventare regina dei Malvagi e, accompagnata dall'ambiguo Principe Ira, è scesa nei Sette gironi. Non impiega molto a scoprire la prima regola della corte dei Malvagi: non fidarsi di nessuno. Più si trattiene all'inferno, infatti, più le appare chiaro che in quel mondo di vizi e seduzione nulla è mai ciò che sembra.


Anche Ira, un tempo suo alleato, potrebbe nascondere dei segreti sulla sua vera natura. E così, in breve tempo, Emilia rimane intrappolata tra Ira e il suo ancor più malvagio fratello, il Principe Superbia, il re dei demoni.


Tra palazzi lussuosi, infidi cortigiani e feste stupefacenti, Emilia dovrà districarsi tra enigmatici e contraddittori indizi per scoprire cosa sia davvero successo a sua sorella. E, al contempo, sarà chiamata a svelare i misteri sul suo stesso passato per trovare le risposte di cui è in cerca. Sempre che i suoi vizi non le mettano i bastoni tra le ruote…


La mia opinione 


Kerri Maniscalco ormai è una garanzia e tutti i suoi romanzi finiscono per catturarmi. Tornano i protagonisti de Il regno dei Malvagi in un secondo volume che riprende la narrazione da dove l’avevamo interrotta. Quindi è necessario aver letto il precedente volume prima di approcciarsi a Il regno dei Dannati. 

Ammetto di non essere mai stata particolarmente empatica nei confronti di Emilia, anche se ho apprezzato il modo in cui cerca di scoprire dei segreti che forse le sono stati nascosti e allo stesso tempo di vendicare la  gemella. Mi è sembrata coraggiosa, tosta e determinata.  Confesso di avere un debole per l’evoluzione della relazione tra Ira ed Emilia. Adoro Ira sin dal primo volume e sono di parte.  Non mancano alcuni momenti di passione che riescono a rendere poco cruente scene che in altri contesti mi avrebbero turbato di più. Ogni riferimento al cibo tipico 

L’idea alla base di questa trilogia e il modo in cui l’autrice gioca con i Sette Peccati Capitali. 

Lo stile dell’autrice è semplice, ma allo stesso tempo curato. Riesce a farti entrare nella storia e ti sembra quasi di viverla in prima persona. Una lettura non solo immersiva, ma anche scorrevole e piacevole. 

Assegno 5 stelle su 6. Consigliato.

 


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