Gocce di lacrime e sangue di Giorgia Fiorella: Segnalazione




Vi segnalo l'uscita di Gocce di lacrime e sangue, un meraviglioso romanzo di Giorgia Fiorella edito dalla Chrysalide Publishing. 
Vi lascio tutte le informazioni. 
Buona lettura. 
Vi do appuntamento al 5 novembre con la recensione. 

Gocce di lacrime e sangue


● Titolo: Gocce di lacrime e sangue;

● Autore: Giorgia Fiorella;

● Casa editrice: Chrysalide Publishing;

● Genere: Young adult, romance, romanzo di formazione,

drammatico;

● Data di uscita: 27 ottobre 2022;

● Formato: ebook e cartaceo;

● Prezzo ebook: 2,99 euro; disponibile anche in KU

● Prezzo cartaceo: 15 euro;

● Pagine: 349;

● Quarta di copertina: Ludovica Mancini ha diciassette anni,

una testa sulle spalle e fuma qualche sigaretta di troppo.

Non transige sulla maleducazione e attacca con la sua

lingua velenosa chiunque osi sbarrarle la strada. È una che

sa farsi notare.

Infatti, Lorenzo l’ha notata eccome.

Lorenzo Castelli è tutt’altra storia: un vero e proprio

guaio che cammina. Diciannove anni, tre bocciature alle

spalle, ancora deve capire la differenza tra italiano e

dialetto romano.


Sullo sfondo di una Roma eterna, dove il liceo classico

Giosuè Carducci si divide in centrale e succursale,

Lorenzo e Ludovica finiscono in classe assieme e separarli

diviene quasi impossibile.

Quasi.

● Estratto 1: Mi rifila quel sorrisetto da bastardo, soddisfatto di

avermi colta in flagrante, e sbuffo, scocciata. Si sfrega la mano

sulla guancia, toccandosi quella barbetta corta che scommetto

sia ispida. Socchiude un occhio, rivolgendomi quello che credo

sia un vero e proprio occhiolino, a cui io rispondo con un dito

medio sollevato.

Lui… ride.

Mi volto di nuovo, decidendo di non degnarlo più delle mie

attenzioni. Tuttavia, l’unica cosa a cui riesco a pensare è che

poco fa ha parlato in italiano, dopo che l’ho rimproverato in

palestra per il suo dialetto.

Qui lo dico e qui lo nego: la voce di Lorenzo Castelli, modulata

in un italiano corretto e autoritario, con quel pizzico di accento

romano, è sesso.

Ma qui lo dico e qui lo nego.

● Estratto 2: «Anvedi che pezzo de gnocca, ahò!»

Ghiaccio.

Ciascuna delle mie terminazioni nervose si tramuta in ghiaccio,

le ossa diventano blocchi di cemento e il cervello credo si sia

paralizzato. Perché mi rifiuto anche solo di pensare al fatto che

un ragazzo mi abbia rifilato un complimento coatto nello

spogliatoio della palestra, mentre io sono mezza nuda ad

asciugare l’indumento che dovrei indossare. Non sono in grado

di accettare una cosa simile.

«Guarda che ce l’ho co’ te, principe’.»

Premo la maglietta al petto con tutta la forza di cui dispongo,

coprendomi il più possibile, e mi volto con estrema lentezza,

per nulla preparata allo scontro imminente.


È così che scopro il proprietario della voce bassa, roca e

seducente, con l’accento romano troppo calcato e il dialetto

immancabile.



 

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