Gocce di lacrime e sangue di Giorgia Fiorella: Segnalazione
Gocce di lacrime e sangue
● Titolo: Gocce di lacrime e sangue;
● Autore: Giorgia Fiorella;
● Casa editrice: Chrysalide Publishing;
● Genere: Young adult, romance, romanzo di formazione,
drammatico;
● Data di uscita: 27 ottobre 2022;
● Formato: ebook e cartaceo;
● Prezzo ebook: 2,99 euro; disponibile anche in KU
● Prezzo cartaceo: 15 euro;
● Pagine: 349;
● Quarta di copertina: Ludovica Mancini ha diciassette anni,
una testa sulle spalle e fuma qualche sigaretta di troppo.
Non transige sulla maleducazione e attacca con la sua
lingua velenosa chiunque osi sbarrarle la strada. È una che
sa farsi notare.
Infatti, Lorenzo l’ha notata eccome.
Lorenzo Castelli è tutt’altra storia: un vero e proprio
guaio che cammina. Diciannove anni, tre bocciature alle
spalle, ancora deve capire la differenza tra italiano e
dialetto romano.
Sullo sfondo di una Roma eterna, dove il liceo classico
Giosuè Carducci si divide in centrale e succursale,
Lorenzo e Ludovica finiscono in classe assieme e separarli
diviene quasi impossibile.
Quasi.
● Estratto 1: Mi rifila quel sorrisetto da bastardo, soddisfatto di
avermi colta in flagrante, e sbuffo, scocciata. Si sfrega la mano
sulla guancia, toccandosi quella barbetta corta che scommetto
sia ispida. Socchiude un occhio, rivolgendomi quello che credo
sia un vero e proprio occhiolino, a cui io rispondo con un dito
medio sollevato.
Lui… ride.
Mi volto di nuovo, decidendo di non degnarlo più delle mie
attenzioni. Tuttavia, l’unica cosa a cui riesco a pensare è che
poco fa ha parlato in italiano, dopo che l’ho rimproverato in
palestra per il suo dialetto.
Qui lo dico e qui lo nego: la voce di Lorenzo Castelli, modulata
in un italiano corretto e autoritario, con quel pizzico di accento
romano, è sesso.
Ma qui lo dico e qui lo nego.
● Estratto 2: «Anvedi che pezzo de gnocca, ahò!»
Ghiaccio.
Ciascuna delle mie terminazioni nervose si tramuta in ghiaccio,
le ossa diventano blocchi di cemento e il cervello credo si sia
paralizzato. Perché mi rifiuto anche solo di pensare al fatto che
un ragazzo mi abbia rifilato un complimento coatto nello
spogliatoio della palestra, mentre io sono mezza nuda ad
asciugare l’indumento che dovrei indossare. Non sono in grado
di accettare una cosa simile.
«Guarda che ce l’ho co’ te, principe’.»
Premo la maglietta al petto con tutta la forza di cui dispongo,
coprendomi il più possibile, e mi volto con estrema lentezza,
per nulla preparata allo scontro imminente.
È così che scopro il proprietario della voce bassa, roca e
seducente, con l’accento romano troppo calcato e il dialetto
immancabile.
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