L'oscurità profana di Richard K. Morgan ( Cosa resta degli eroi #3) - Recensione: Review party


Con L'oscurità profana finisce la serie Cosa resta degli eroi di Richard K. Morgan.  Per me è stato un vero piacere partecipare al Review Party. Ringrazio la Mondadori per le copie digitali in omaggio.


IL VIAGGIO FINISCE QUI.


Tutto ciò che ha alimentato e tormentato la disperazione di Ringil, la solitudine di Archeth, l'animo diviso e in esilio di Egar, tutti gli inganni e le battaglie e i sortilegi, tutto il coraggio, la delusione e la dedizione segreta, li ha anche forgiati e affilati come altrettante armi, e adesso ognuno di loro dovrà decidere se puntarle contro se stesso o il mondo.


In un crescendo folle di pathos, orrore e commozione, la trilogia di Richard K. Morgan conosce la sua epica conclusione, tra isole neb- biose e pianure guastate dal veleno, città sospese sull'acqua e nere scogliere stregate, rivolte e arrembaggi, mentre il tempo stesso si accartoccia come una pergamena nel fuoco, gli dei parlano attraverso i morti e l'amore e l'amicizia possono strapparci dal baratro o precipitarci nell'abisso. Perché nessuno è il mostro della propria storia, ma tutti possiamo esserlo in quella altrui, e passato e futuro si parlano e sorridono nello stesso specchio oscuro.


Il viaggio finisce qui. Come tutti i viaggi.


Nel buio.




La mia opinione


La penna di Morgan è straordinaria.  È stato davvero un viaggio, per me leggere questa trilogia. L'oscurità profana chiude degnamente questo capolavoro e porta ogni nodo al pettine. Ancora una volta, oltre che immergermi in un mondo complesso, mi sono trovata in una forte connessione con i personaggi principali. Credo di poter affermare che non dimenticherò con facilità Ringil,  Archeth ed Egar, il modo in cui sono stati caratterizzati e i colpi di scena che mi hanno regalato , nonostante gli errori da loro commessi e le loro ombre.

Certamente L'oscurità profana è una lettura impegnativa,  ma ogni fatica del lettore viene ricompensata dall'autore che mi ha fatto immergere nel mondo dei protagonisti, nel loro universo, dandomi l'illusione di essere lì con loro, nel bene e nel male.

Anche L'oscurità profana si caratterizza per un linguaggio crudo e a volte anche volgare, che, anche questa volta, si sposa bene con il contesto e con scene spesso altrettanto dure e cupe. 

Lo stile di Morgan è curato e la lettura di questo romanzo, che supera le 800 pagine, si rivela scorrevole.

Assegno a L'oscurità profana 6 stelle su 6. Capolavoro.

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