L'acciaio sopravvive di Richard K. Morgan ( Cosa resta degli eroi Vol 1) - Recensione: Review Party



Oggi il blog partecipa al Review Party de L'acciaio sopravvive di Richard K. Morgan, edito dalla Mondadori.



LA GUERRA CONTRO IL POPOLO DELLE SQUAME è finita, ma gli uomini non hanno bisogno di mostri per dilaniarsi tra loro.


L'aristocratico Ringil Eskiath, giovane eroe del- la resistenza, vive in esilio volontario, disprezzato per la sua omosessualità. Egar Rovina del Drago, capo dei barbari delle steppe, non trova pace tra gli agi del Sud ma neppure nella semplice vita guerresca della sua vecchia patria. Archeth Indamaninarmal, ultima erede degli alieni Kiriath e della loro tecnologia prodigiosa, cerca di far progredire l'Impero dei mortali e affoga il proprio senso di abbandono nelle droghe. Tre solitudini, tre eroismi rinnegati e incompresi, tre vite spezzate che si sono conosciute durante il conflitto, legandosi in un'amicizia che adesso dovrà affrontare una nuova sconvolgente minaccia.


Al pari dei suoi bestseller cyberpunk, con questa sinistra e superba trilogia fantasy Richard K. Morgan ha realizzato un capolavoro che ha fatto scuola e ha spinto il grimdark verso nuovi scioccanti confini, contaminandolo col noir e la fantascienza, fondendo Le Guin, Moorcock e Murakami. Un viaggio spettrale attraverso un mondo fastoso e feroce, nel quale resiste tuttavia la tensione verso qualcosa a cui aggrapparsi nella tempesta che tutto travolge.



La mia opinione.


La trilogia  Cosa resta degli eroi inizia superando le mie aspettative e incollandomi alle pagine. L'acciaio sopravvive è un romanzo introduttivo, che svolge alla perfezione un compito non facile: introdurci nel mondo costruito dall'autore, rendendo familiare a chi legge un world building complesso. Morgan è stato davvero straordinario a svolgere questo compito, perché pagina dopo pagina mi sentivo sempre più immersa in questa nuova realtà, grazie agli elementi posti al momento giusto.

In particolare l'autore si è soffermato a descrivere i personaggi principali alla perfezione, delineandone caratteristiche e relazioni.

Mi ha colpito molto il linguaggio utilizzato: duro, crudo, violento e a tratti anche volgare. Non ci fa sconti Morgan, durante la lettura de L'acciaio sopravvive.  Ci sono parolacce ed espressioni forti che non stonano con il contesto anzi, si sposano alla perfezione con le scene narrate, che sono crude e dure. Pensare a delle donne vendute come schiave per far parte di harem mi ha colpito, così come fare i conti con la guerra, le sue vittime e i suoi reduci.

Morgan sa come ammaliare il lettore e ammetto di non vedere l'ora di parlarvi anche dei prossimi volumi.

Assegno a L'acciaio sopravvive 6 stelle su 6. Consigliatissimo.




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